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Reiki esperienza di Maria Speranza Cavadore

Ebbi modo di avvicinarmi al Reiki nel 1994, quando partecipai, quasi per caso, ad un seminario di 1° livello. Anche se all’inizio ero piuttosto scettica, alla fine del seminario iniziai a praticare su di me questa tecnica, applicandola nella vita di ogni giorno. In effetti bastava “pensare” al Reiki e subito dalle mani sentivo uscire un calore piacevole; gli effetti degli auto trattamenti erano di una subitanea serenità, che andava a sostituirsi all’inquietudine che la vita di ogni giorno mi lasciava dentro.

Reiki mi conquistò immediatamente, con la sua semplicità, con la sua immediatezza, con la sua amorevolezza; scelsi così di proseguire il cammino con questo compagno di viaggio che tanto mi dava, fino ad arrivare al Master, che ottenni nel 1999.

Fu un momento molto importante, un momento di grande svolta; a quel tempo era un passaggio che serviva esclusivamente a me, era come mettere insieme i tasselli di un piccolo puzzle compreso in quello molto più vasto che componeva la mia vita.

Ma ancora non era il tempo di portare la mia conoscenza ad altri; per anni ho continuato a praticare Reiki su di me, su chi mi chiedeva aiuto con i trattamenti, ma in qualche modo sentivo che ancora non ero sulla strada che più si confaceva a me, al mio modo di essere, al mio modo di sentire.

Esattamente 10 anni dopo aver conseguito il Master Reiki occidentale trovai in Internet il sito di A.I.RE. (Associazione Italiana Reiki) e fu quasi un caso.

Lessi con grande interesse il codice deontologico, le finalità, lo statuto; erano informazioni importanti, collimavano esattamente con ciò che pensavo, con ciò che sentivo. Decisi così di aderire all’Associazione, portando a termine il percorso di aggiornamento come Master Reiki A.I.RE., facendo mie le finalità, gli intenti dell’Associazione.

Oggi Reiki è compagno di vita, consolatore nei momenti di difficoltà, è la forza che mi stimola ogni giorno ad affrontare la vita con le sue sfide, è l’energia che mi motiva a continuare sulla strada intrapresa nonostante tutto.

La strada della spiritualità non sempre è facile, richiede impegno, disponibilità, pazienza. Ed è una strada che si deve necessariamente percorre in solitaria, guardando in viso soprattutto se stessi; ho avuto la grande fortuna di avere Reiki al mio fianco, silenzioso e invisibile, ma molto molto presente.