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La Via del Cuore

Nella pratica Reiki, il cuore è il centro di tutto: è l’inizio, il mezzo e il fine. Il cuore è la sede della nostra anima, il centro delle emozioni dove si matura l’esperienza spirituale. Lavorando su di sé, con intento e disponibilità, corpo, mente e spirito sono in equilibrio e in unità, proiettandoci verso un’unica direzione: la nostra crescita. Ogni nostra esperienza espande la coscienza; con questo termine mi riferisco alla consapevolezza che ogni soggetto ha di sé. In senso più specifico, si tratta di un sapere che accompagna la nostra esperienza quotidiana, anche per quanto riguarda l’aspetto spirituale.

Con la pratica si sviluppa l’esperienza del sentire. Sentire vuol dire aprirsi all’ascolto generoso e privo di pregiudizi. Sentire è ascoltare: ascoltare è accogliere la voce dello spirito. Praticando si sviluppa la sensibilità nei confronti di se stessi e del mondo intero. Reiki è un dono prezioso nella vita di un essere umano. La sua energia di amore incondizionato agisce sullo spazio del cuore accompagnandoci verso la nostra meta: la pace interiore.

Tutto ciò che ho vissuto con la pratica Reiki ha aperto in me uno spazio più ampio di comprensione. Mi ha permesso di approfondire il significato di dare senza aspettarsi nulla in cambio. Purtroppo, nel nostro mondo materialista, ogni azione è compiuta per poi avere un tornaconto; spesso mi sono chiesto se sono vittima di qualche idealismo. La risposta che mi sono dato ora è che Reiki mi ha offerto la possibilità di affidarmi all’energia del cosmo, a qualcosa di più grande, che va oltre i miei piccoli pensieri. Mi lascio andare a tutto ciò, scoprendo che nel disegno divino vi sia per me il dono del servizio. In quello spazio posso essere me stesso in libertà, senza aspettative, sentendomi connesso con il tutto. Questo movimento del dare (e del ricevere) credo sia l’essenza della vita. Sono grato al Reiki perché lo sto vivendo.

L’auto-trattamento e la meditazione sono pratiche costanti che, nel quotidiano, mi aiutano ad entrare più in profondità, sia nella pratica che nella riflessione. Se il nostro cuore è aperto, possiamo commuoverci anche per una goccia di rugiada su un filo d’erba illuminato dal sole, per il sorriso di un bambino: è come aprirsi a questo mondo, è come risvegliarsi da un torpore per vedere oltre. Reiki fa accedere a una parte di noi che non ci accorgiamo di avere. In me è accaduto qualcosa che mi ha cambiato per sempre; non riesco a definire cosa, ma so che c’è stato un vero e proprio cambiamento. Il cambiamento agevola la crescita e, credo, anche la guarigione. Credo inoltre che una guarigione vera e profonda sia possibile solo se cambiamo il modo in cui vediamo noi stessi e gli altri.

Negli ultimi tempi mi sto spingendo verso una nuova fase di comprensione: la resa incondizionata. È offrire me stesso al servizio del progetto divino, portare energia e amore nel cuore di tutte le creature. Sono molto grato di questo e penso a tutti gli amici di Reiki con i quali voglio condividere questa esperienza.

M° Massimo Dai Rei Zambelli

Reiki esperienza di Maria Speranza Cavadore

Ebbi modo di avvicinarmi al Reiki nel 1994, quando partecipai, quasi per caso, ad un seminario di 1° livello. Anche se all’inizio ero piuttosto scettica, alla fine del seminario iniziai a praticare su di me questa tecnica, applicandola nella vita di ogni giorno. In effetti bastava “pensare” al Reiki e subito dalle mani sentivo uscire un calore piacevole; gli effetti degli auto trattamenti erano di una subitanea serenità, che andava a sostituirsi all’inquietudine che la vita di ogni giorno mi lasciava dentro.

Reiki mi conquistò immediatamente, con la sua semplicità, con la sua immediatezza, con la sua amorevolezza; scelsi così di proseguire il cammino con questo compagno di viaggio che tanto mi dava, fino ad arrivare al Master, che ottenni nel 1999.

Fu un momento molto importante, un momento di grande svolta; a quel tempo era un passaggio che serviva esclusivamente a me, era come mettere insieme i tasselli di un piccolo puzzle compreso in quello molto più vasto che componeva la mia vita.

Ma ancora non era il tempo di portare la mia conoscenza ad altri; per anni ho continuato a praticare Reiki su di me, su chi mi chiedeva aiuto con i trattamenti, ma in qualche modo sentivo che ancora non ero sulla strada che più si confaceva a me, al mio modo di essere, al mio modo di sentire.

Esattamente 10 anni dopo aver conseguito il Master Reiki occidentale trovai in Internet il sito di A.I.RE. (Associazione Italiana Reiki) e fu quasi un caso.

Lessi con grande interesse il codice deontologico, le finalità, lo statuto; erano informazioni importanti, collimavano esattamente con ciò che pensavo, con ciò che sentivo. Decisi così di aderire all’Associazione, portando a termine il percorso di aggiornamento come Master Reiki A.I.RE., facendo mie le finalità, gli intenti dell’Associazione.

Oggi Reiki è compagno di vita, consolatore nei momenti di difficoltà, è la forza che mi stimola ogni giorno ad affrontare la vita con le sue sfide, è l’energia che mi motiva a continuare sulla strada intrapresa nonostante tutto.

La strada della spiritualità non sempre è facile, richiede impegno, disponibilità, pazienza. Ed è una strada che si deve necessariamente percorre in solitaria, guardando in viso soprattutto se stessi; ho avuto la grande fortuna di avere Reiki al mio fianco, silenzioso e invisibile, ma molto molto presente.

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