Reiki tradizionale giapponese e rabbia

Quando l’energia trova una via diversa per fluire

La rabbia è un’emozione intensa, a volte devastante. Può manifestarsi come un’esplosione improvvisa o rimanere nascosta a lungo, trasformandosi in tensione, chiusura, malessere fisico. Non è semplice conviverci: spesso ci viene insegnato a nasconderla, a contenerla o a reprimerla. Eppure, la rabbia ha un senso, un’origine, una direzione. È una forza che parla, anche se a volte urla.

Nel silenzio rispettoso di un trattamento Reiki, questa energia trova uno spazio sicuro in cui esprimersi senza giudizio. La persona che riceve non deve spiegare, giustificare, o comprendere tutto razionalmente. È il corpo a guidare. Le mani che si posano dolcemente offrono un invito a lasciar andare, a sentire senza paura. La rabbia può allora iniziare a sciogliersi, non come un nodo che si forza a disfare, ma come un fiume che trova un letto più ampio in cui scorrere.

Durante e dopo un trattamento, accade spesso che le tensioni accumulate nei muscoli si allentino, che il respiro diventi più ampio, che la mente si faccia più quieta. E in questa quiete, qualcosa di essenziale può emergere. Alcuni raccontano di intuizioni improvvise, altri semplicemente di una sensazione nuova di equilibrio, come se la rabbia fosse stata ascoltata fino in fondo, e avesse finalmente potuto trasformarsi.

Il Reiki non cancella le emozioni. Non addomestica. Piuttosto, crea uno spazio in cui poterle incontrare nella loro forma più autentica, fino a riconoscere ciò che si nasconde sotto l’impulso reattivo: un dolore, un limite superato, un confine violato, o semplicemente il bisogno urgente di essere visti e compresi.

Nel tempo, questa pratica permette di coltivare una presenza diversa nei confronti di sé stessi. La rabbia smette di essere un nemico da reprimere e diventa un messaggero, una spinta verso la verità interiore, verso la possibilità di agire con lucidità invece che reagire automaticamente. È così che la rabbia può diventare forza che costruisce invece di distruggere.

E ricordando i Cinque Precetti che ci ha trasmesso il Maestro Mikao Usui, solo per oggi (kyo dake wa) non arrabbiarti (ikaru na).

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