Reiki e lutto

Ci sono perdite che ci attraversano come tempeste improvvise. Non sempre ci lasciano il tempo di prepararci. A volte è una telefonata di notte. Altre, un lento addio che si consuma giorno dopo giorno. In ogni caso, quando qualcuno che amiamo se ne va, una parte di noi sembra crollare. E il dolore del lutto, spesso, non ha parole.

La nostra cultura è veloce nel chiedere reazioni, nel suggerire strategie per “andare avanti”, ma poco capace di stare accanto al vuoto. In questo vuoto, però, non si ha bisogno di consigli. Si ha bisogno di spazio, ascolto, presenza. E il Reiki tradizionale giapponese, con la sua delicatezza e profondità, può diventare un alleato silenzioso e potente nel processo di attraversamento del lutto.

Il dolore invisibile del lutto

Il dolore che accompagna la perdita non è lineare. Alcuni giorni sembra quasi che si stia meglio, altri si viene travolti da una tristezza improvvisa, inaspettata, che immobilizza. Anche il corpo si fa carico della sofferenza: fiato corto, tensioni, insonnia, senso di vuoto allo stomaco o pesantezza al petto. Non si tratta solo di emozioni. Il lutto è anche fisico. Vive nella carne, nel respiro, nella postura.

In questo scenario, le parole spesso non bastano. Anzi, a volte fanno male. Frasi come “devi essere forte” o “il tempo guarisce” rischiano di isolare ancora di più chi soffre. E allora è nel silenzio, nella presenza che non forza, che può aprirsi uno spazio diverso.

Il Reiki come gesto silenzioso

Una seduta di Reiki non richiede di raccontare. Non serve spiegare, né giustificare le lacrime. Il praticante non giudica, non interpreta, non dirige. Offre semplicemente le mani, la propria presenza, e un ascolto profondo attraverso il tocco, o anche solo stando accanto in silenzio.

È in questa dimensione sospesa che accade qualcosa: il dolore può respirare, senza essere immediatamente trasformato o razionalizzato. Le emozioni, se accolte in sicurezza, si muovono. E quando si muovono, non scompaiono, ma si alleggeriscono.

Molte persone raccontano, dopo una seduta, di aver finalmente “pianto senza paura”. Altre, di aver sentito il corpo distendersi dopo giorni o settimane di tensione costante. Altre ancora riferiscono un senso di pace profonda, pur nel mezzo del dolore. Non è magia. È contatto umano, profondo, antico.

Il Reiki non “guarisce” dal lutto. Aiuta a stare nel processo

Il lutto non si supera. Si attraversa. Si elabora. Si trasforma. Ma resta, in qualche forma, per sempre. Il Reiki non serve per dimenticare o per “rimettersi in piedi in fretta”. Serve per riconnettersi a se stessi quando tutto sembra perduto. Serve a sostenere il corpo mentre la mente e il cuore cercano un nuovo equilibrio. Serve a non sentirsi soli nel vuoto.

Spesso chi sta attraversando un lutto ha bisogno solo di questo: uno spazio dove sentirsi al sicuro. Dove poter mollare le difese. Dove poter sentire senza dover spiegare. Il Reiki offre esattamente questo. E lo fa in modo naturale, semplice, profondo.

Reiki non è solo una tecnica

Nella tradizione giapponese, il Reiki non è solo una tecnica. È una forma di crescita interiore. È un modo per stare al mondo in modo più compassionevole, più attento, più presente. In questo senso, il Reiki è anche un gesto spirituale. Non religioso, ma profondamente umano. E forse oggi, in una società che ha smarrito i riti di passaggio, questo tipo di gesto è più necessario che mai.

Accogliere il lutto non significa chiudere il dolore in una scatola. Significa imparare a conviverci, a lasciarlo trasformare, a lasciarci trasformare. Il Reiki può accompagnare questo cammino con delicatezza e rispetto, senza forzare nulla, ma rimanendo presente, come una luce tenue che continua a bruciare anche nella notte più buia.

📚 Bibliografia – Reiki e lutto

  • Benor, D. J. (2001). Spiritual Healing: Scientific Validation of a Healing Revolution. Vision Publications.
  • Baldwin, A. L., Vitale, A., Brownell, E., Scicinski, J., Kearns, M., & Rand, W. (2017). “The Effects of Reiki on Pain, Anxiety, and Fatigue in Patients Undergoing Hemodialysis: A Feasibility Study.” Journal of Holistic Nursing.
  • Rosner, R., Rimane, E., Frick, U., & Hagl, M. (2015). “Effectiveness of an integrated cognitive behavioral therapy for prolonged grief disorder: a randomized controlled clinical trial.” Depression and Anxiety.
  • Stiene, F. (2015). The Inner Heart of Reiki: Rediscovering Your True Self. O Books.
  • Yamamoto, M. (2010). Reiki and the Healing Buddha. Lotus Press.
  • Wortmann, J. H., & Park, C. L. (2009). “Religion and spirituality in adjustment following bereavement: An integrative review.” Death Studies.
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